martedì 9 dicembre 2008

Mini Transat

Ciao Presidente,

alla fine di tre lunghe stagioni di Mini alcune considerazioni …
Da quando salivo in Inghilterra per il Fastnet dove tutti sembravano chidersi cosa stavo li a fare??? Gia’… bella domanda .. chissa se ora dopo l’ultima stagione sara’ uguale quando tornero’ a Plymouth. Tu sai che sono finito sui mini per preparare la mia mente e il mio fisico alla Ostar… non pensando minimamente di fare la Transat non per disinteresse ma per altri e diversi obiettivi giudicando La Classe come un punto di partenza per altre vie che andava intrapresa prima…. Sigh … Ora pero’ ti ufficializzo se mai ce ne fosse bisogno il mio tentativo per il 2010…..
In mezzo ai tanti e veri ringraziamenti per la gestione di un gruppo povero di risorse ma ricco di mare…. Che Ti ho fatto personalmente al telefono, una piccola critica e uno stimolo a Tutta la classe…
La parte formazione e i Proto.. Nota dolente o almeno cosi’ sembra in apparenza nello sviluppo internazionale di questa classe..
Siamo pochi e paghiamo piu’ di altri la presunta o vera cronica carenza di fondi della patria natia.. Che dire Andrea C. e’ bravo ed ha esperienza … ma in fondo trovo che ci sia una sfiducia di base .. Io in Francia e in Atlantico ci sono stato con Serie e Proto.. con la mia e non, ho fatto varie regate e conosciuto anche una delle classi dove Poi finiscono i pargoli di Oltralpe..
E’ difficile non notare che a volte i Budget di un nuovo arrivato serie che in fondo deve spendere e Patire .. siano nettamente superiori ai Proto Italiani ma sono certo che debba essere cosi’ in fondo la partecipazione in una Transat in classe Serie deve essere considerata un primo passo alnche se duro e difficile. Ma nelle parole e nall’aria che si respira nella classe sembra di percepire che gestire e gareggiare con un proto sia stellare… Qualcuno dovra’ anche decantare la soddisfazione e la gioia di un piccolo armatore quando comprende, modifica, si arrovella per i mesi invernali su un laboratorio costante di idee e soluzioni e si emoziona guardando la Sua creatura Frutto di concetti velici CD, Cv, CCt… Etc.. scherzo chiaramente su cui deve intervenire.
Vere macchine spremi neuroni, non solo fisico e di allenamento….
Budget ah ah …se volete vi sfido, pubblico le mie spese per 2 stagioni con piccole soddisfazioni a livello internazionale.. poi pubblichiamo le spese di un Pogo 2..
Che regata a livello internazionale…
La realta’ senza polemica e’ che deve essere chiaro che sono due cose distinte e che come i centri di formazione vanno sviluppate e comprese nelle Loro difficolta’ , ma anche nelle infinite soddisfazioni.
Io dopo 2 anni sto’ apportando grosse modifiche sul 221 in attesa di conoscere se potro’ tentare la 2010 …
Venite Nei proto e vedrete…
Luca

domenica 12 ottobre 2008

Gio e Ire

29 settembre,

Irene ed io facciamo cambusa e andiamo a caccia dei pezzi mancanti di
Moonfleet: randa e zattera.
I nuovi fondi delle stecche sono ingombranti e rendono difficile
l'inserimento della vela nella canaletta, provocando una notevole usura del
gratile. Abbiamo dovuto, tra l'altro accorciare una delle stecche, perché
diventata troppo lunga, ma avremmo dovuto accorciare anche l'altra, la più
alta, che anche appena puntata è troppo curva. Di là dei puntastecche nuovi, la
randa scorre con troppa difficoltà nella canaletta, rendendo regolazioni e
prese di terzaroli un calvario.
A propos di terzaroli, la borosa della seconda mano è troppo corta; quella
della terza è massacrata; quella della prima non finisce in uno stopper, ma in
uno strozzascotte da deriva, tra l'altro non allineato al winch sulla tuga.
(Anche la base finisce su uno strozzatore, ma è demoltiplicata all'interno del
boma.) Bisogna anche aggiungere un ulteriore jib (lo so che non si scrive così)
alla trozza del boma, perché ce ne sono solo per 2 mani.
In generale, sono da cambiare tutte le scotte e le drizze in coperta. Da
sostituire anche le draglie.
Per motivi di tempo - l'urgenza di sfruttare una finestra meteo buona per
attraversare il Leone -, controlliamo e armiamoo tutto di corsa, ma non in modo
sommario.

Partiamo alle 18 diretti a Capo Creus con vento leggero da ENE, randa e
genoa. Verso le 20 il vento scende e ruota da N, poi va e viene: ci
impantaniamo tra Roses e Cap Creus. Dopo il capo la situazione si sblocca:
Parte il maestrale annunciato, più NWN che NW, a oltre 15 knt. Moonfleet
comincia a marciare di buona lena e cerchiamo di tenere una rotta il piů
possibile settentrionale – 30° - per avere le onde al mascone e non finire
proprio in mezzo al golfo, dove vento e mare sono previsti massimi.

Scopriamo che le luci di via in testa d'albero non funzionano. Spariamo la
mia maglite sulle vele.

30 settembre

Prendiamo la prima mano. Vento e mare crescono, ma la barca rimane neutra.
Verso le 3, come da previsioni, siamo intorno ai 20 knt.

Parte il timone. La barca va praticamente da sola e ci dà il tempo di
intervenire con calma e in assoluta sicurezza. In pratica, è uscito il perno
del giunto elastico che collega la barra alla traversa che collega i due
timoni: lo rimetto in sede e l'assicuro con un cimino. Funzionerà fino a
Marsiglia.

In ogni caso decido che è arrivato il momento di poggiare decisi per rotta 70-
80°: non voglio sforzare il timone con le straorze e la nuova rotta ci permette
di prendere il mare, diventato interessante, al giardinetto. Riduciamo
ulteriormente la randa e semplicemente ammainiamo il genoa senza sostituirlo
con il solent, cazzando a morte lo stralletto (a proposito, cambierei il
paranco dello stralletto, lo strozzascotte a fischietto non permette di cazzare
a dovere l'oggetto).

Moonfleet vola a 6 nodi per il resto della notte e tutta la mattina, poi
l'aria comincia a scendere. Alziamo il fiocco, piů avanti togliamo una mano e
manteniamo alta la media.

Arriviamo a Port Frioul alle 19, inseguiti da Hydroptère!


1 ottobre

Dopo un sano riposo, pensiamo al timone. In pratica, il perno d'acciaio inox
del giunto elastico si innesta direttamente nel legno tenero della barra che si
è via via consumato fino a permettere la fuoriuscita del perno stesso. Lasciamo
giunto e barra al cantiere di Le Frioul che allungherà il perno del giunto,
saldandoci sopra una barra di inox filettata, in modo tale che possa sporgere
dalla parte superiore della barra abbastanza per avvitarci un dado
autobloccante.
Ci regaliamo un giorno a zonzo per Marsiglia e cogliamo l'occasione per
controllare bene la situazione meteo da diverse fonti via internet: tutte
promettono un vento da NW forte. Decidiamo di alzarci molto presto l'indomani,
e di osservare direttamente la situazione. In ogni caso, finché verrà chiamato
vento forte, viaggeremo con la luce cercando di arrivare nei porti in tempo
utili per potere ottenere aiuto dalla capitaneria per l'ingresso.


2 ottobre

Bella l'alba (Ma va' a dormire, va'!) e il vento sembra perfetto. Si parte,
destinazione Le Lavandou o questa volta con 1 mano armata e solent. Il vento e
il mare montano ma sono dietro e fanno volare Moonfleet che è veramente docile.
Prendiamo confidenza con la barca, ma agiamo in maniera prudente: per evitare
di essere troppo veloci sulle onde, prendiamo un'ulteriore mano di terzaroli e
ammainiamo il solent. Facciamo bene, perché tra Cap Aigle e Cap Sicier, la
situazione richiede tutta la nostra attenzione. Il Divertimento è tanto!

A Le Peti Pas, tra il continente e l'isola di Porquerolles, stiamo per
strambare, ma ci accorgiamo che la volante alta sottovento è scivolata oltre le
crocette, complice i fatti che l'avevamo lasciata troppo lasca e, soprattutto,
perché il loop alto è troppo lasco e non richiama a sufficienza la volante
verso l'albero. Portiamo la barca al vento e, sacramentando qb, si riesce a
risolvere la situazione.

Arriviamo a Le Lavandou poco prima delle 18.

Nella barca troviamo sempre un mezzo bugliolo d'acqua da sgottare, a mio
avviso proveniente dal portellone della zattera a poppa, ma qualcosa arriva
anche dai buchi della ferramenta in coperta.


3 ottobre

Meteo France spara una raffica di BMS e non sono sicuro di partire, ma una
volta consultate altre fonti molliamo gli ormeggi con 3 mani e solent: il vento
sarà forte da NW, ma solo verso la fine del pomeriggio e la nostra rotta corre
sotto costa, quindi non dovremo incontrare un gran mare.

Così sarà in effetti; solo nell'ultimo tratto, da Cannes a Cap d'Antibes il
vento supera i 35 knt e raggiunge i 40 in raffica. Il log segna 13.4 knt
durante una planata (Irene al timone).

Doppiato Cap d'Antibes tiriamo giù la randa con la consueta difficoltà e
procediamo solo con il solent per entrare in porto (non mi fido di una vela che
non scende velocemente) e a ogni buon conto chiedo assistenza alla direzione
del porto. Ci mandano due idioti che non sanno manovrare e che rischiano di
mandarci a scogli, ma sopravviviamo.

Altra chicca: si rompe l'intermedia di sinistra che parte dalla coperta
vicino alle basse, e finisce sotto le c2.

Non c'è posto per una barca così piccola, ma così larga, per cui ci
“posteggiano” tra gli yacht degli sceicchi.


4 ottobre

Sabato non si lavora in Francia, per cui trovare il materiale per predisporre
una sartia sostitutiva diventa una specie di caccia al tesoro. Alla fine ce la
faremo, ma il tempo corre e ormai si rimanda la partenza al giorno dopo.


5 ottobre

partiamo con poco vento e a due miglia da Antibes il vento cala del tutto,
tanto che ci facciamo un bagno.
Poi, timidamente, entra una leggera brezza di mare e proviamo lo spi grande
che fa camminare la barca ma non fa abbastanza angolo. Giù spi su frullone e
via!

Davanti a Monaco copio l'ultimo meteo francese e quello italiano che mi
permettono di fare il quadro della situazione. Puntiamo decisi verso Cap Corse,
sfruttando l'ultimo robusto SW prima che sopraggiunga una palude barometrica.
Teniamo tutta la randa e il genoa. Il vento soffierà costante con poca onda.


6 ottobre

In 15h facciamo 95 mn, arrivando al ditone appena dopo l'alba. Speriamo che
continui così, ma no, non succede: da Cap corse in poi venti variabili (ma
invariabilmente di prua) e piatte fino a Capraia, poi un debole SE.
Dopo aver corso tanto di lasco, facciamo i conti con la dura realtà del mini:
non bolina un cazzo e l'onda lo ferma. Irene suggerisce che Max inserisca a
Moonfleet il programma “bolina”.

Arriviamo all'Elba di notte e lì restiamo davanti a Punta Fetovaia per tre
ore buone. Alle 23 cominciano a soffiare le termiche e la situazione si
sblocca.


7 ottobre

Boliniamo tra le Formiche di Grosseto e Montecristo, poi tiriamo un bordo a
terra all'altezza di Talamone e preghiamo che Eolo non smetta di soffiare.

Tra alti e bassi, arriviamo a Porto Ercole alle 18 circa


Seguiranno foto.

Un abbraccio a tutti, J

venerdì 5 settembre 2008

Marsiglia Lisbona

Marsiglia,

Citta' difficile e piena di contraddizioni.
Ci arriviamo via mare da Palamos (Spagna) dopo un tempestoso tentativo di Qualifica e una strana Regata che di Fastnet non ha nulla ma e' stata la piu' densa esperienza della mia Vita. Riccardo basta vederlo per imparare...

La barca non e' in buone condizioni. la sostituzione del pilota con un nuovo e fiammante Nke mi ha regalato solo una regata, poi in pieno momento difficile dopo la Sete verso Creus mi ha mollato e in un mese nessuno ne e' ancora venuto a capo.

Potenza dell' elettronica..... meraviglia dell' uomo...

Come al solito ultimo minuto.. Litigi con tutta la dirigenza NKE Francese, la loro assistenza a Marsiglia ve la consiglio Ah Ah,....... il pilota va' .. sorpresa pero':
poco prima del breafing ci accorgiamo che un comunicato smentisce una mail che smentisce un comunicato.......
Aiuto!!!!! In realta' partenza regolare ma sembra una comica e per qualcuno un incubo perche'? Aveva letto una mail che smentiva un comunicato........ In poche parole ? non aveva fatto la spesa.....

Potenza dei Ministi...

Torno alla regata :

In banchina soliti meravigliosi ministi ...... entusiasmo caos birrette, comitato che cerca disperatamente armatori spariti...
Insomma grandioso per una regata di 1600 Mn tappe logistica difficile, Gibiliterra, un raid tecnicissimo che non ha nulla da ividiare alle oceaniche.. sebbene in modo completamente diverso.

Con me lo "short" team classico Ele e Livia......
Matteo arriva meravigliato da una Marsiglia che e' veramente bella.
Nel frattempo una notte ci regaliamo uno spettacolo di fuochi di artificio degno del Re Sole ... un po' di paura per la vicinanza delle barche.

pilota a posto... ma niente settaggi.. speriamo bene.. prua riparata dopo la collisione notturna con un peschereccio al largo di Palamos durante la Qualifica.

Previsioni per la partenza un po' contraddittorie, soliti temporali nel Leone... 7 volte che passo sempre cosi'... boa al Las Medas complessa perche' ci costringe nei pressi di Creus affrontando un passaggio stretto arrivando di bolina con 1600 miglia davanti e una meteo da nord che ti dice sbrigati che chi passa scappa verso Maiorca.... comunque di fronte a Punta Rossa dove con brividi ero partito unico Italiano alla volta del Congo.. Un po' di emozione in una rada che ormai mi e' amica.

Uscendo verso la linea ci vede un po' in confusione sui segnali perche' preoccupati per un colpo dato dalla cima di traino sulla base dello strallo con urla da parte nostra e degli Olandesi. Avendo concordato con Matteo, derivista di lasciare a Lui la Partenza e nei momenti difficili il timone facendo io tattica cucina e meteo, lascio il timone e decido per il lato destro e lato Boa per un refolo che si intensifica e ruota a buono e dovrebbe tirarci fuori bene dal golfo dove poco vento da sud non permette distrazioni.
Partenza in ritardo e subito inseguiamo Andrea con lo Spagnolo Oliva, vista che ci rincuora sulla scelta del lato del golfo mentre la maggioranza della flotta va' a DX.

Vele bianche e bolina ci riportano ad una dura realta' che ci ricorda il limite della nostra velatura, la bolina con poco vento.
Perdiamo subito strada ma resistiamo e nella notte sotto i temprali con continui cambi di vela teniamo la distanza.
Lampi, lampi, lampi,....piccoli rinforzi e cadute di vento.
Alle luci dell alba qualche mini intorno, ci ricarichiamo e bordo sotto Creus in cerca di vento da N.
Las Medes ci vede ingaggiati con due serie e con l consapevolezza che i primi proto ci hanno staccato.
La notte decisiva scelta con previsioni da Nord forte Barcelona o Fuori??
Scelgo fuori verso Maiorca che ci da' prima spi grande poi 7/8 con mare che sale e Matteo che si trova a suo agio in questa sere infinita di planate.....
Si susseguono i cambi quando con vento ormai sopra i 25 raffiche a 30 mi metto al timone un po' assonnato, cambio rapido e preciso come sempre. un onda incrociata e frangente improvvisa perdo il controllo mentre Moon va' oltre i 10 nodi e parte una straorza inquietante matteo dormiva e credo che il suo risveglio non sia stato dei migliori, alberoin acqua esce in un caos di vento e frangenti... tutto ok ci coordiniamo perfettamente .. tac brca di nuovo ok spi giu'
regata ancora lunga e vento che aumenta ancora.....
Dubbi sulla flotta, le vacazioni non si ricevono e il comitato e' latitante...
La mattina il nord cala e bisogna fare un virtual mark, davanti a Denia Port, la flotta si richiude e incontriamo dietro i Sanitari.... Sand Kreek finalmente degli amici e soprattutto sono dietro quaindi l'opzione Barcelona non ci avrebbe pagato.
Contatti radio con il magnifico David con il suo Dingo che tiene i contatti con la flotta nonostante non abbia il pilota, un vero minista,
veniamo cosi' a sapere che l'equipaggio Polacco ha disalberato e assistito dalla barca appoggio ha riparato a Barcelona.
Poco dopo Boa con dietro due Mini due mini... wow..
Ma di nuovo realta'... bolina con onda corta che da queste paerti si forma improvvisa e incrociata che ci fa filare da sottovento due mini .
ma stavolta l' obiettivo e' il Mare Di Alboran una specie di mito della mia infanzia metereologica.. Quando lo si sente sul 68 sembra una cosa lontana e mitica e poi Gibilterra che con un Mini forse e' ancora piu' bella da attraversare.
Il seguito a presto.
luca

mercoledì 5 marzo 2008

1º Corso Mini



beh ci siamo.....
Stagione in partenza, barca in acqua, nervosismo ......
Manonostante tutto siamo riusciti a creare un evento eccezzionale....
che ci riporta alle origini del Sogno...
la condivisione .
Nata da un incontro con Ettore Dottori..." e' un peccato che i Mini stiano fermi a Terra tutto l' inverno" ....
E la mia ricerca spasmodica di cercare un luogo dove apprendere l'arte del navigare in Francia..
Allora nasce Conoscere i Mini un corso piccolo con un unico obiettivo .... Salite sui Mini e Poi si vedra'....
I Primi commenti sono del calibro.... " mi stai facendo innamorare dei mini"... Meditate gente Meditate....

sabato 19 gennaio 2008

Mini Barcelona 2006 - seconda parte

Mini Barcelona Seconda Parte

Dopo vari tentativi di contatto radio e comprendendo piano
piano di essere toppo a Nord esposto quindi al SW devo
quindi decidere e non avvisto i fari che dovrei invece
vedere.
Beh se devo ritirarmi mi sembra Maon la scelta migliore
perché risalire il vento nel canale contro corrente mi
sembra inutile e rischioso.. decisione presa rotta S e
bolina con una mano e genova per affrontare il mare corto che
è un fastidio in aumento.. per fortuna arriva l’alba e
avvisto i capi e con il giorno migliora anche l’umore…
forse riesco a doppiare l’Aire.. alle 16,00 pero’ il
punto nave che mi posiziona a 10 Mn dallo scoglio mi induce
a prudenza perché il vento aumenta ancora e nel bordeggio
verso il largo il mare non aiuta a pensare ad uno stretto
passaggio dopo una notte come la mia … un po’ di rabbia
… Maon è li ma il bollettino che dà 5 da SW tira fuori
un po’ di orgoglio … forse non finisco la regata ma
torno a Barcellona con i miei mezzi…Del resto al di là
dell’agonismo sono qui per navigare… inverto la rotta e
tolgo la mano…Bidi capisce e ricomincia a
correre…doppiati i capi prendo veramente coraggio e ormai
notte con armo di fortuna di nuovo su il
frullone!!!!!!!!!!!! Non scendo mai sotto gli 8 nodi e il
mare sempre più ripido mi trascina in una serie di planate
che di notte fanno sembrare tutto un enorme tagatà…. I
mini sono grandi e la notte alla fine mi regala una
quantità di miglia che non credevo possibile ma ad un
certo punto la PRUDENZA mi impone di ammainare il frullone
l’operazione è complessa perché non mi sono reso conto
ma il vento è molto…. E la prua finisce ingavonata
spesso dopo interminabili planate… il problema vero però
arriva mentre sono a prua si materializza l’incubo di
mille notti… alzo la testa ed in alto vedo una luce verde
ed una rossa…. Sono troppo veloce e l’incrocio arriva
troppo in fretta…. Lui non si muove io trattengo il fiato
e distintamente mi sfila a pochi metri un porta container
che sembra una enorme macchia scura in una notte che sembra
diventare tetra…. Finisco il lavoro scendo mi faccio un
caffè caldo e una sigaretta.. mentre Bidi meno involato se
la cava con il pilota……lentamente si sussegue alba sole
incerto planate e poi la costa a Nord di Barcelona….
Avanti a me e dietro incredibile ma vedo altre barche… nel
pomeriggio rinforzo di vento e bolina ma finalmente in
compagnia del grande Stefano con il suo OK BABY varie virate
davanti a Barcelona porto olimpico Porto Vellas casa… Non
taglio il traguardo per rispetto degli altri concorrenti e
di Stefano che stà ancora regatando passo la linea fuori
dalla boa e a vela entriamo fino al ponte mobile di Rambla
del Mar Poi casa …. Che dirvi …. Come nel primo titolo
48 solo 48 ore.Tutte queste emozioni accadimenti,
preparazioni si sono risolti in 48 di vita di una densità
e di uno spessore enorme….Non valeva la pena???? Ognuno di
Noi ha la sua risposta.

Mini Barcelona 2006

REGATA

Mentre Bidi arriva a Barcellona nella notte… con giro turistico per i canali interni del porto io carico la macchina con le vele da regata e prendo un aereo e li raggiungo, la nave porterà la macchina a Barcellona qualche giorno più tardi….
Da questo momento e le vostre poste elettroniche inondate di miei sfoghi inizia la vera regata…. Contro un comitato e dei veri controllori….non come in italia .
Si susseguono due giorni di controlli misure degli apparati , documenti, foto, discussioni sui colori dei numeri sullo scafo!!!!!!!!!!!!!! E anche cene birra e una quantità impressionante di personaggi che non vi stò a raccontare ma solo averli a fianco su dei mini transat… schifati da molti italiani e spesso a loro spese per puro piacere…. Vi invito a guardare l’elenco degli iscritti e lo farei vedere a tutti i signori …”professionisti”… da circolo … senza offesa…… fa accapponare la pelle dall’emozione. .Ma bando ai sentimentalismi grande tecnica e seria preparazione un semplice insegnamento per chi come me si avvicina a questo tipo di regate da persone che, se pur già … navigate … applicano disciplina e attenzione ai dettagli e amore per la marineria e soprattutto senso totale di una sicurezza in mare dettata da sapiente esperienza ed enorme rispetto per questa massa Blu …………………………….. Meditate gente Meditate … Un apprezzamento totale per i Francesi ma i pochi italiani presenti non sono da meno .. Stefano Paltrinieri in particolare grande esperienza e grande rispetto da parte di Tutti…
Finiti i controlli e le discussioni e i continui confronti sul meteo grande festa al circolo a la mattina presto ricomincia.
Previsioni di SW prima debole poi in aumento nella notte e ancora i aumento il giorno successivo… imperativo passare rapidamente lo scoglio dell’Aire esposto al mare di SW e con bassifondi che lo rendono rischioso la notte.. Tutti fuori con i gommoni e partenza a sportellate come nei più sani bastoni….. io mi tengo fuori dalla bagarre e parto in barca manovrare da soli sulla linea di partenza non è una cosa di tutti i giorni specialmente ingaggiati con altre trenta agguerrite barche… Boa di disimpegno annullata si corre verso la Boa de Besos una meda a nord di fronte al Nuovo porto Olimpico subito ingaggiati di bolina con altri Pogo 1 ….. Boa e Poi via con il vento che sembra tradire le aspettative… poco e da settori settentrionali…. Ma tutti sembrano convinti e vanno diretti verso Menorca……….viro alla boa vicino ad un francese e gli prendo il sopravvento ma Lui sembra essere più veloce…. Al primo contatto Radio alle 18,00 và tutto bene anche se i proto e altri hanno preso il largo rimango attaccato con i denti al gruppo e sono ingaggiato addirittura con un pogo2 e mi rassicuro un po’… caffè caldo prima della notte e armo bompresso e frullone confidando in un ulteriore giro ad ovest… arriva la notte e il vento rinforza mentre ci avviciniamo al canale tra Maiorca e Menarca e si dispone un po’ più a sud … probabilmente influsso del canale…. Dopo le due a Nord di Menorca un botto nelle notte a circa otto nodi di velocità… non capisco immediatamente ma il frullane sbatte violentemente mettendosi sottovento e sbandando la barca facendo vibrare l’albero in maniera impressionante…grande confusione e la prima stupida cosa che mi viene in mente e di cercare di tirare la vela in barca nonostante il vento …la velocità della barca e la randa che mi sbatteva sopra !!!!!! Grande fatica e acqua che mi inonda…….Fitta alla schiena che mi costringe inerme nel pozzetto mentre tutto sbatte intorno a me………Mi riprendo e ammaino la randa per rallentare la barca….. e piano piano ricomincio a tirare in barca il frullone e quello che rimane del bompresso… filo la drizza e la vela finisce sotto lo scafo…. Sconforto e tutto fradicio lotto senza tregua per un po’ finché una parte della vela è in barca intanto filo l’ancora galleggiante per fermare bidi che è ingovernabile …. Finita la battaglia mi sdraio in pozzetto e mi riposo un po’ …. Caffè cambio e punto nave…. Mi accorgo che sono scarrocciato molto e sono finito a NE di Menorca… ma decido di continuare cosi?? Mi devo riposare … provo un contatto radio ma nulla gli altri sono troppo lontani….

48 Ore Secondo Parte...

Seconda Parte



Rapidamente esco con la tazza tremolante in mano ….. che fare ????? Lui sopraggiunge ma è MOLTO GRANDE …..uscito mi accorgo che sulla nostra stessa rotta una nave da crociera viaggia lentamente verso SW … forse parlano tra loro . ma io????? Nel dubbio trangugio il mio caffè e orzo verso Nord in cerca di serenità e i due mammut mi sfilano a sud … intanto il levante aumenta e sembra veramente mettersi a N E … un sogno…… mi rimetto in rotta lascio bidi al pilota e mi godo l’ultimo goccio di caffè .. Sembrerà una semplificazione ma da questo momento l’unico mio problema è il carteggio e il freddo … il levante benigno mi spinge a
Media di sei nodi a vele bianche e mi avvicina all’obiettivo quasi senza accorgermene…...Magia dei mini che quando possono poggiare macinano miglia….Il giorno poi passa tranquillo e spedito sempre a vele bianche e il maestrale tanto temuto non arriva, decido quindi di riprendere la rotta diretta e il vento lentamente diventa Levante….. qualcuno di arcana memoria diceva che la sua barca gli sussurrava una frase…” dammi vela o "vento".. e ti darò miglia”….e così con bidi al tramonto avvistiamo le porquerolles e l’entrata di questo meraviglioso arcipelago. Individuata l’entrata del porto di hyères scopro la magnifica accoglienza di questo enorme marina che dispone sotto la torre di controllo non di un bivacco di una darsena di prima accoglienza dove un povero infreddolito puo’ comodamente ormeggiare all’inglese e riposare … beati i Francesi.
…Birra riposo e attesa del cambio arrivano Gerri Marco.

48 Ore

48 Ore

Un desiderio improvviso …un’inaspettata mail …. Mare …. Golfo del leone… solo …..
A volte le cose nascono con una casualità che ci lascia senza parole!!!
Di cosa parlo…. Barcellona, un mini Bidi…. Ed io soli con altri trentacinque solitari di molte nazionalità … autunno lunghe notti regata e una città che forse è scritta nel mio destino.
Decisione facile perché in fondo alla fine sembra un naturale destino e in una domenica di sole Romano io e Gerri comincio la nostra corsa contro il tempo… vi chiederete perché ? beh chi non conosce il Mini non può immaginare cosa significa prepararlo … milioni di cose in 6,50 metri di barca che oltretutto si trova sull’invaso e deve essere messa in acqua e và preparata per due tipi di attività.. trasferimento di 500 miglia (nautiche!!!!!!):
Fiumara, Bastia, Hyères, Barcelona.
Via di buona lena, per quello che rimane stiamo organizzando un viaggio in traghetto da Civitavecchia con la mia macchina.
Meteo buono, un paio di volontari grande Nazza votati al sacrificio …..
Partenza al tramonto con sole e il fiume che sembra non volerci mandare via, stanchezza profonda ma il percorso e conosciutissimo e Nazza è un buon compagno di viaggi …. In ogni modo Bidi in questi frangenti non crea mai problemi … poco timone quasi sempre a vela ….. notte che scorre liscia a vele bianche e avvicinamento a Bastia in notturna che crea sempre un po’ di apprensione vista la stanchezza. Entrata al porto vecchio che con il suo villaggio di pescatori restaurato di recente è una meraviglia…. Ad accoglierci inoltre con nostro grande imbarazzo un barcone di Personaggi polacchi che ci riempiono di vodka fino allo sfinimento e non abbiamo neanche finito di sistemare la barca!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Comincia la sperimentazione di quello che ormai per me è il vero linguaggio universale… a differenza della terra bastano pochi minuti di italo esperanto broccolino polacco inglese francese età…. e tutti ci capiamo….. forse la nuova babele è il mare!!!!!!!!!!!!!
Per il momento tutto bene le previsioni minacciano forte Est e dopo un buon sonno e Nazzareno che parte decido rapidamente una solitaria fino a dove mi sarà possibile e la mattina mi comincio a preparare … benzina ,un po’ di spesa acqua e un piccolo pisolino...
Le prime ore mi regalano un sole magnifico ma poco vento…, vele bianche e motore…. Si susseguono posti che si rincorrono nella mia memoria come i piccoli borghi sul mare e soprattutto S. Lucia con i suoi vigneti e la torre diroccata sull’acqua ed è quasi il tramonto…. Piccolo pasto frugale e niente alcool …. Mi sono imposto la cosa ma che disperazione non brindare alla vista della Giraglia !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Bollettino Francese della notte conferma l’aumento di vento da Levante ma un amico che si trova nel Leone mi dà Forte N W nella parte Spagnola e N E nella parte Francese …. Decisione per la notte…. Vele bianche e rotta un po’ alta che mi permette di affrontare il maestrale se mai lo troverò e riparare agevolmente nei porti francesi…. Il cielo e la luce che mi circondano mi dicono Est… forse sarà una cavalcata…… intanto nell’attesa carteggio e pisolino immaginando l’arrivo a Porquerolles posto che adoro distanza circa 200 miglia………………..
Appena notte prima sorpresa mentre ero a fare un caffè…… vedo da dietro un enorme luce vicina, vicina, vicina………… mi precipito fuori e vedo un enorme porta container che delicatamente mi segnala che è meglio che mi tolgo dalla sua rotta……..

Matondo Congo 29 giorni...

Matondo-Congo 29 giorni...
Da dove cominciare? Albero a terra aspettiamo il container in un atmostfera surreale in questo Point Noire, metà caraibi metà, piattaforme off shore...

La regata? molto tecnica, un misto di cervello pazienza sapienza e forza fisica. si comincia con venti deboli alla disperata ricerca di una depressione che ci porti rapidamente in Atlantico ma rimaniamo in una trappola: le baleari senza vento. Il mare di Alboran ci regala vento, miglia...e Gibilterra ma è dura gli altri sono avanti... Planate senza fine in mezzo ai cargo che affollano Gibilterra mentre in atlantico ci aspettano 40 nodi.
Tutto senza abbandonare il timone..... questa premessa spiega una regata dove non c è mai tregua, si cambiano le vele in continuazione e si timona... Regata atlantica ma molto vicina a noi, tratti di piatta disarmante, onde incrociate e temporali violenti... Il Class40 è una signora che richiede attenzioni continue e grande preparazione fisica.
Per un po Atlantico, onda costante e sempre spy...ne rompiamo due. Verso l'Equatore comincia lo stillicidio dei temporali che ci accompagnerà fino alla fine.
Diventiamo velai, raccogliamo acqua dolce, mangiamo e dormiamo poco, intanto recuperiamo... La Fred è instancabile e da buona Bretone non perdona nulla... Ad un tratto un odore acre e stomachevole interrompe una vita di aria pulita, delfini, tartarughe e
ucceli di cui uno ormai è parte dell equipaggio...le Piattaforme petrolifere ... Point Noire ....
Il regalo ... temporali e forza sette fino all arrivo in mezzo a pioggia, fulmini e petroliere alla fonda... Si tratta della classe del futuro e in cui ci si confronta con tutte le problematiche del mare e con personaggi mitici...ci sono organizzazione soldi ed entusiasmo.